Ho deciso di aprire una rubrica che riguarderà i miei viaggi e la mia dotazione tecnologia, sia per viaggi di lavoro, che di relax.
Sarà la prima e vera rubrica di questo sito.
Spero vi possa piacere come mi fa piacere scriverla, ma sará piú lunga del normale, visto che la scrivo man mano che il viaggio prosegue.
Per questo motivo la rubrica si chiamerà A Tech Trip, più precisamente, per questo articolo Parigi 2019.
Questo é il primo viaggio del 2019 e sarà concentrato in due parti, una di relax e una lavorativa. Perché proprio Parigi? Il motivo é semplice, devo partecipare ad alcuni eventi nella capitale francese e devo incontrarmi con un famigliare che si trova qui per motivi universitari.
In ogni viaggio porto con me un trolley, dedicato al vestiario e uno zaino con oggetti di facile presa e tech dedicati al mio viaggio.

Cosa contiene il mio zaino? C’è di tutto, da alcuni powerbank, ho la costante paura di rimanere senza carica, a delle camere e persino un taccuino ed una borraccia. Ma ora non soffermiamoci su di esso, arriverà un articolo anche su quello.
Ho preso l’aereo che mi ha condotto a Parigi da Bari, arrivando per le 14 circa, per un totale di quasi tre ore di viaggio.
Ho deciso di alloggiare a Nanterre, la zona universitaria, sia per motivi economici, sia per questioni di comodità dovuti ai miei impegni.
Ad affiancare i miei spostamenti ci sarà il mio iPhone X, con mappe alla mano, e il mio Apple Watch, pronto a subentrare, nel caso in cui non volessi tirare fuori dalla tasca il mio smartphone.
C’è un motivo se ho scelto loro, e questo motivo si chiama Apple Pay.
Infatti la carta in mio possesso non è ancora compatibile con Google Pay e Samsung Pay.

Dal momento che ho intenzione di fare belle foto, porto con me il Google Pixel 2XL oltre al mio iPhone, sia per il comparto fotografico, sia per una migliore integrazione con Google Maps, ed infine per constatare con le mie mani quanto sono diversi i due mondi, infatti da una parte abbiamo hardware e software prodotti da Apple, dall’altra abbiamo hardware e software prodotti da Google. Inoltre sono due smartphone top di gamma del 2017 e vorrei scoprire quanto sono “invecchiati” durante questo periodo.
Sono infatti diversi mesi che non stampo più le carte di imbarco, mi affido a Wallet di Apple per conservarle in automatico.
L’ottimizzazione della casa di Cupertino fa si che in automatico mi trovi i biglietti anche sull’Apple Watch, ed esso funziona in maniera completamente autonoma.
Per quanto riguarda il Pixel invece, mi devo sempre affidare all’applicazione della compagnia aerea, non ricevendo neanche una notifica qualche ora prima che mi avvisi di iniziare a dirigermi verso l’aeroporto, cosa che accade sui dispositivi iOS.
Per motivi lavorativi porto con me un laptop, in particolare lo Xiaomi Mi Air 13 in una combinazione che definirei letale. Infatti devo passare costantemente fra i tre sistemi operativi principali, ed utilizzare una (o più) macchine virtuali non mi va a genio, così, oltre a Windows, presente originariamente in lingua cinese ma poi convertito in italiano, ho installato ElementaryOS per quanto riguarda Linux e MacOS High Sierra per quanto riguarda il mondo Apple.
Google Maps é davvero ben fatto, anche per quanto riguarda il mondo iOS.
Infatti mi permette di vedere e consigliare sia il tragitto più breve, sia quali mezzi devo prendere, oltre che a tenermi costantemente aggiornato sul traffico.
Mappe di Apple é limitato, sono presenti tali funzioni, ma sono perfette, limitandosi per lo più alle modalità a piedi ed in auto. Un vero peccato dal momento che Google Maps non é presente come applicazione su Apple Watch.

Fra GPS, rete dati, fotografie, chiamate e client di messaggistica generale, la batteria si consuma molto velocemente.
Sono stato costretto a caricarlo almeno una volta mentre ero in giro.
Fortunatamente il mio zaino é provvisto di una porta USB alla quale é attaccato un powerbank che mi permette di arrivare fino a sera.
Un’altra chicca di questo zaino é una tasca sulla fibbia, all’interno della quale ho messo l’abbonamento dei mezzi pubblici.
Questa mi permette di essere tranquillo e di evitare di perdermelo grazie ad una comoda cerniera.
Durante questo viaggio ho provato Uber come servizio, ero un pò scettico, indeciso e combattuto, ma queste mie preoccupazioni sono svanite non appena ho iniziato a provarlo.
Avere un autista che si prende cura di te e non si limita a parlare della sola cittá é veramente una bella cosa, diversamente dai taxi. Che dire quindi se non promosso a pieni voti.
Una cosa che ho sopravvalutato é la batteria del mio iPhone, sono salito in cima alla Tour Eiffel, e fra la connessione dati, GPS, mappe e abbondante utilizzo della camera, oltre a cambiare velocemente celle ed il roaming dati, mi ha portato a scaricarlo molto velocemente. Sfortunatamente per me, ero senza zaino in quel frangente di tempo (meno male che ero un tipo prevvidente), dal momento che provai a salire il giorno prima ed ero costretto a buttare alcuni oggetti li presenti, perchè non erano visti di buon occhio. Ora, capisco la sicurezza in una città come Parigi, ma non avere delle cassette dove poter lasciare alcune cose, per poi riprenderle successivamente, non mi sembra corretto.

In questa situazione mi ha fatto molto comodo possedere un secondo smartphone, così, una volta messo in carica l’iPhone, ho potuto utilizzare il Pixel, sopratutto per muovermi.
Durante il mio viaggio ho riscontrato un battery drain alle mie Airpods, e dal momento che ho trovato un Apple Store, ho voluto rivolgermi al Genius lì presente.
Devo ammettere che la sua faccia, quando ho tirato fuori il Pixel, era leggermente imbarazzata, non sapendo che avevo anche un iPhone nel mio zaino.
Durante questo viaggio ho riscoperto la mia passione per la fotografia, e ho sfruttato la mia dotazione per le varie fotografie e video. Una mancanza che ho riscontrato é la mancanza della lente grandangolare sui miei smartphone.
Ancora non capisco perché due aziende come Apple e Google non l’abbiano implementata. Tuttavia, per quanto riguarda il Pixel, l’intelligenza artificiale contribuisce molto a rendere migliori le foto, in particolare nella modalitá ritratto. Non mi voglio soffermare ulteriormente perché arriverá un articolo anche su questo.

Un punto a favore é dato dal fatto che non ho piú la necessitá di stampare i vari biglietti, ad esempio, per entrare al Louvre, mi basterá solamente mostrare il PDF.
Da buon appassionato, non potevo non passare dal MiStore di Parigi, dove ho acquistato un mouse per laptop, oltre ad aver provato i nuovi Samsung Galaxy S10.
In questo viaggio, il costante utilizzo di uno smartphone é stato provvidenziale.
Essendo da solo, dovevo controllare come muovermi, inoltre la possibilità di avere tutti i miei biglietti in un unico posto a misura di tasca é stata una comodità non da poco.

Come è stato scritto questo articolo?
È capitato di scriverlo ovunque, ad esempio lo leggevo sullo smartphone durante i miei trasporti e lo scrivevo durante alcune pause, che sia in un Apple Store, come in uno Starbucks, e persino all’universitá, visto che mi dovevo diriggere lí in alcuni momenti. Il tutto é stato fatto a caldo, per dare le primissime impressioni, prima che le potessi dimenticare.
Spero di tutto cuore che lo abbiate trovato interessante, perché questo articolo mi ha entusiasmato scriverlo tanto quanto viverlo.
Scusate per la lunghezza, ma erano cose che dovevano essere scritte, per essere il più trasparente possibile.
Mi auguro che quest’articolo sia utile a tutti i viaggiatori, che, in questo 2019 si recheranno a Parigi, raggiungendo lo scopo di A Tech Trip.