A partire dal 2015, Apple ha cambiato il design dei suoi Macbook, nel 2016 ai MacBook Pro, e nel 2018 è accaduto ai MacBook Air.
Possiedo un MacBook Pro di precedente generazione, al cui interno è presente un processore i7 di Intel, 16 GB di RAM, 512 GB di SSD ed una scheda video NVIDIA GeForce GT 750M da 2 GB, insomma, il top di gamma della linea del 2014.
Sono trascorsi quasi 6 anni dal suo acquisto, ed é stato fin ora, il mio primo ed unico computer Apple. È stato amore e odio, o meglio, come per ogni cosa ha i suoi pregi e difetti. Ad esempio ho odiato non poter scrivere su dischi formattati in NTFS, ma questo è più una limitazione del Sistema Operativo.
Durante questi anni è passato da OS X 10.9 fino a MacOS 10.15, con i relativi bug e fix degli stessi.
L’utilizzo principale di questo Macbook é la produttività, utilizzo molto XCode per programmare, in particolare per iOS.
Questo Macbook ha anche editato diversi video con Final Cut Pro, e anche dopo sei anni dalla sua uscita, rimane ancora reattivo, sopratutto grazie alla scheda video dedicata, anche se inizia a rallentare quando edito video in 4K.
Ho deciso di applicare una skin sulla parte superiore del MacBook Pro, più precisamente una skin di DBrand in Bambù.
La scelta è stata semplice, dal momento che, la sua postazione fissa è in legno, e ho voluto far risaltare proprio quest’elemento.
Proprio per questa postazione, l’ho collegarlo ad un monitor esterno attraverso un cavo Thunderbolt 2 – HDMI, che, oltre a trasmettere un segnale video, trasmette anche l’audio.
Una problematica di questo Setup é il microfono, dal momento che il MacBook é posto su ripiano in alto, lontano dal monitor.
Tutto questo è stato “risolto” utilizzando una webcam compatibile con MacOS, visto che possiede un microfono integrato, oppure collegando all’uscita jack un microfono esterno.
Dal momento che devo utilizzare anche alcuni programmi su Windows, ho deciso di installarlo tramite BootCamp.
Ho voluto installarlo anche per un altro motivo, per tenere pronto un altro sistema operativo secondario nel caso in cui MacOS dovesse avere qualche problema.
La memoria di questo laptop é sempre stata sufficiente, penso che 512 o 256 GB, sia ormai il taglio standard per un computer.
A loro supporto, vi è un hard disk da 2 TB, partizionato in due parti, una contiene i dati, e l’altra il backup di Time Machine.
La RAM é da 16 GB, e tranne quando uso Final Cut Pro e/o Parallel Desktop, risulta sufficiente.
Nel secondo caso, bisogna considerare che utilizzo una macchina virtuale basata su Windows, presente nella partizione del Boot Camp Per questo motivo, é normale che l’utilizzo della RAM sale, dal momento che é come se utilizzasse due sistemi operativi contemporaneamente.
La batteria permette di lavorare tranquillamente durante la giornata, anche se quando utilizzo Final Cut, Parallel Desktop e Chrome scende velocemente.
Piccola nota, ho sostituito la batteria qualche mese fa, dal momento che si era gonfiata.
La vera problematica legata a questo Macbook riguardava le temperature che aumentavano in maniera improvvisa, poiché aumentava il carico di lavoro del processore.
Ho risolto questi problemi attraverso due operazioni: come prima cosa ho rimosso la polvere dalle ventole, attraverso una bomboletta di aria compressa, mentre successivamente ho sostituito la pasta termica.
Sembrano due operazioni banali, ma da quando ho effettuato queste due procedure, il Macbook sembra tornare come nuovo, quasi alla stessa fluidità di sei anni fa.
Questo MacBook Pro non é più uno degli ultimi usciti, ma dopo quasi 6 anni dalla sua uscita fa ancora il suo lavoro.
Non ha una Touch Bar (alla quale continuo preferire i tasti fisici), non ha porte USB-C e preserva la mela illuminata, che continuo ad adorare.
Ovviamente un hardware di nuova generazione non mi dispiacerebbe, magari con un processore Intel di decima generazione e la porta thunderbolt 3.
Una dotazione di sole porte USB-C, forse, è un pò limitata.
Ma la possibilità di gestire l’alimentazione e l’uscita video tramite un solo cavo è un offerta allettante.
Diciamo che il “problema” di alimentazione è stato risolto tramite un accessorio che permette di alimentarlo tramite USB-C. Questo funziona come un convertitore, al Macbook viene collegato tramite connettore MagSafe, mentre, dall’altra estremità, viene alimentato tramite porta USB-C.
Ricapitolando, attualmente non valuto un upgrade di questa macchina, sia per il suo funzionamento, sia per il costo delle nuove macchine.
Questo Macbook è forse all’apice del suo ciclo di vita, anche esteticamente inizia ad essere obsoleto, in particolare la tastiera, difatti preferisco quella della Magic Keyboard 2 quando lo utilizzo nella postazione fissa.
In queste ore riceverà l’aggiornamento a MacOS 11.0 Big Sur, sono proprio curioso di vedere come andrà con questa nuova release.